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La roadmap SAP che conduce allo spartiacque del 2027 – anno in cui cesserà il supporto per gli ERP diversi da SAP S/4HANA, prodotto già oggi al centro dell’offerta di soluzioni gestionali del gruppo – è entrata nel vivo.

Cloud, automazione e user experience sono tre delle direttrici su cui si snoda il journey che imprese e pubbliche amministrazioni percorreranno lungo il percorso dell’efficientamento dei processi, indissolubilmente legato ai temi della digitalizzazione e della data analysis. E SAP, muovendosi con largo anticipo rispetto a una rivoluzione annunciata, ha sfruttato l’ultimo decennio per comporre un ecosistema tanto vasto quanto integrato di servizi e strumenti che mettono a fattor comune tecnologie di frontiera e accessibilità.

La prospettiva, del resto, è chiara: protagonisti di questo cambio di paradigma saranno – sempre di più – i dati. E l’ERP è destinato a essere il fulcro di qualsiasi business, in quanto riuscirà ad accentrare su un unico punto i workflow generati da tool di gestione e di ottimizzazione dei processi, fornendo dashboard a supporto delle procedure decisionali in chiave tattica e strategica, oltre che ambienti collaborativi e interdipartimentali per la gestione dell’intera catena del valore.

 

La roadmap di SAP verso il 2027: il ruolo di SAP S/4HANA

Fatta questa premessa, diventa più semplice capire il motivo per cui al centro della roadmap di SAP ci sia il gestionale SAP S/4HANA. Come suggerisce il nome, la piattaforma è specificamente concepita per sprigionare tutto il potenziale di HANA, l’in-memory database che SAP ha realizzato per aiutare qualsiasi tipo di impresa ad accelerare la digitalizzazione dei processi di business.

SAP HANA gestisce infatti sia le transazioni che le analisi sui dati, anche eterogenei, requisito fondamentale per le applicazioni che permettono di costruire un business digitale moderno, capace cioè di adattarsi in tempo reale ai rapidi mutamenti di scenario. Si tratta di uno dei principali elementi di differenziazione della piattaforma rispetto alle soluzioni tradizionali proposte da altri vendor.

L’architettura di SAP HANA è stata progettata da zero per eliminare molti degli overhead legacy necessari per ottimizzare le applicazioni che utilizzano soluzioni database tradizionali basate su disco, creando così un vero data store colonnare in-memory ad alte prestazioni. Questo si traduce in tempi di interrogazione estremamente veloci, fondamentali per affrontare in modo ottimale sia gli scenari applicativi OLTP (Online Transaction Processing) sia quelli OLAP (Online Analytical Processing). Con SAP HANA esiste infatti un’unica copia dei dati e non è necessario spostarli su sistemi esterni per elaborare i carichi di lavoro analitici o popolare le viste materializzate usando cache in-memory per massimizzare le performance. Le aziende possono così ottenere insight accurati basati sui dati più recenti.

Scegliere SAP S/4HANA vuol dire dunque abbracciare la filosofia di un ERP costruito appositamente per enfatizzare le caratteristiche del database di nuova generazione, affidandosi inoltre a un prodotto maturo che rappresenta ormai uno standard di mercato.

 

Gli strumenti e le tecnologie che SAP mette al servizio delle imprese

Lo sviluppo della roadmap SAP è imperniato su un approccio modulare, grazie al quale le organizzazioni che puntano su SAP S/4HANA possono integrare gradualmente – seguendo il ritmo con cui crescono le esigenze di business – tutti gli strumenti che occorrono per trasformarsi in una Intelligent Enterprise.

Cosa significa essere una Intelligent Enterprise nell’accezione di SAP? Vuol dire maturare la capacità di accedere in tempo reale a tutti i dati disponibili per ottenere informazioni di valore rispetto alle performance dei processi aziendali, agendo tempestivamente per ottimizzarle in funzione degli obiettivi di business e dei mutamenti di scenario e generando, allo stesso tempo, analisi delle nuove transazioni per verificare in “real time” l’efficacia delle iniziative messe in campo.

Una delle indubbie prerogative dell’ecosistema SAP S/4 è la capacità di rintracciare in tempi brevi qualsiasi tipo di dato, a prescindere dalla sua posizione. Riuscire a eseguire analisi accurate oggi significa, infatti, raccogliere e correlare informazioni spesso dislocate in ambienti diversi ed eterogenei, costruiti a partire da asset legacy, incorporando nuove applicazioni e storage cloud e adottando software di fornitori diversi, oltre che della comunità open source. In questo senso, SAP offre una tecnologia ad hoc e innovativa per rispondere alla specifica necessità di effettuare approfondimenti in tempo reale su tutte le tipologie di dati provenienti da diverse fonti. Di conseguenza, i processi si trasformano grazie all’esecuzione di un modello di dati semplificato, mentre l’ambiente IT si snellisce notevolmente grazie al supporto del reporting operativo in “real time” sul sistema stesso. SAP S/4HANA è quindi lo strumento ideale per intraprendere e affrontare il percorso che porta dal mero input alla comprensione di un problema e, quindi, all’azione per mitigarlo.

Come ormai tutti sanno, però, i volumi di dati sono destinati a crescere esponenzialmente, e la capacità di scremare quelli realmente utili dal rumore è essenziale per velocizzare ulteriormente i processi decisionali. Ecco perché SAP S/4HANA offre in modo nativo, all’interno della stessa piattaforma, funzionalità di machine learning, elaborazione spaziale, grafici, streaming analytics, serie temporali, analisi/ricerca di testi e servizi cognitivi: in questo modo si generano insight sempre più precisi, si riducono i costi operativi e si valorizzano tempo e risorse a disposizione dei collaboratori nella gestione delle attività quotidiane.

Proprio per estendere l’accessibilità alle funzioni innovative dell’ecosistema al maggior numero di utenti possibile, nella sua roadmap SAP ha previsto l’introduzione del cruscotto Fiori, che offre un look-and-feel coerente e tempi di risposta per una user experience appagante attraverso tutto il sistema, a prescindere dal device in uso e dal luogo fisico in cui si trova l’utente.

Ultimo, ma non per importanza, la soluzione SAP mette a disposizione delle imprese anche una solida piattaforma di sviluppo di applicazioni che supporta linguaggi di programmazione ampiamente diffusi, come Java e JavaScript.

 

Il cloud, elemento strategico nella Roadmap SAP

La transizione a un ecosistema così complesso potrebbe rappresentare un elemento di criticità per le imprese che non dispongono delle competenze e delle risorse IT necessarie. Ecco perché SAP ha fortemente puntato sul cloud e sulla logica as-a-service per garantire sempre la massima flessibilità nell’implementazione e nella gestione della piattaforma. Fermo restando che rimane possibile continuare a ospitare i sistemi on-premise, il vendor ha previsto un ampio ventaglio di opzioni per consentire a qualsiasi tipo di organizzazione di scegliere l’approccio progettuale che meglio si attaglia alle esigenze estemporanee del business.

Più precisamente, SAP HANA è disponibile in cinque versioni:

  • Edizione express, una versione semplificata destinata a host con risorse limitate che viene distribuita sul laptop/desktop o nel cloud pubblico. È gratuita per le applicazioni che utilizzano fino a 32 GB di memoria;
  • Cloud privato attraverso managed services;
  • Cloud pubblico, facendo leva sul modello IaaS (Infrastructure as-a-service);
  • Cloud pubblico, sfruttando la logica pay-as-you-go;
  • On-premise.

 

Gli step da compiere e le opportunità per semplificare la transizione

Per permettere anche alle imprese meno strutturate di fare leva sull’ambiente tecnologico che più ne esalta le caratteristiche – il cloud – e agevolare la transizione al nuovo ecosistema nei tempi previsti dalla roadmap SAP, il vendor ha ideato il programma RISE with SAP. Un vero e proprio percorso di avvicinamento alla piattaforma che costituisce un’evoluzione dell’offering HANA Enterprise Cloud, a cui, sostanzialmente, viene aggiunta l’estensione al public cloud, frutto degli accordi stipulati da SAP con una serie di hyperscaler.

La modalità public cloud prevista da RISE with SAP comporta, come risaputo, la possibilità di spostare presso i data center degli hyperscaler solo sistemi virtualizzati: ciò genera possibili problemi di comunicazione con i sistemi che devono rimanere on premise dal cliente (es. PLM, MES) e con le interfacce di soluzioni fornite da supplier tecnologici differenti (es. IBMi o Power System). Se è vero, come detto, che l’ERP tenderà sempre più ad accentrare e semplificare tutte le principali funzioni del business, le grandi organizzazioni che dispongono, per esempio, di sistemi PLM, WMS e CRM già attivi e consolidati potrebbero comunque dover approntare progetti di system integration piuttosto complessi.

Prima di ricorrere al public cloud vanno anche valutati attentamente i temi della sicurezza e dei livelli di servizio: per quanto ormai gli hyperscaler riescano a garantire SLA di tutto rispetto su ciascuno dei KPI concordati, i data center del cloud pubblico non sempre dispongono delle certificazioni che possono invece esibire gli operatori del private cloud, che, continuando a investire su soluzioni di mercato best of breed, sono in grado di fornire strutture certificate a livello Uptime TIER IV e di soddisfare qualsiasi tipo di requisito (tecnologico e sistemistico) sull’intero stack del cliente. Oltre a questo, potendo portare in cloud presso soluzioni hyperscaler solo carichi virtualizzati, è precluso l’utilizzo di sistemi fisici Oracle, Unix, IBMi o di altro tipo. Al contrario, questi possono essere tranquillamente forniti in private cloud, in modalità as-a-service ma anche tramite servizi di housing.

 

Come valorizzare SAP S/4HANA sul private cloud

Sono alcune delle ragioni per cui, tra le opzioni attualmente a disposizione, un contratto di managed services con un partner certificato è probabilmente la soluzione che offre più vantaggi quando si tratta di gestire una piattaforma mission critical come SAP S/4HANA. L’opportunità di delegare all’esterno l’orchestrazione del sistema man mano che si evolve risulta fondamentale anche nell’ottica di estenderne le funzionalità attraverso l’integrazione con eventuali soluzioni PLM, WMS e CRM già installate in azienda.

Il private cloud garantisce inoltre la massima flessibilità sia in termini di fruizione delle macchine (attraverso, per esempio, l’assegnazione di partizioni logiche dedicate) sia sul piano dell’efficienza e dell’affidabilità dei servizi di connettività. A differenza di quello che può capitare durante gli interventi di manutenzione programmata del cloud pubblico, che sono tipici dei contratti proposti dagli hyperscaler, infatti, con un cloud privato ogni tipo di intervento per manutenzione è concordato, riducendo a zero possibili impatti verso il business del cliente. L’accesso ai sistemi da remoto è disponibile sempre e comunque, 24 ore su 24, sette giorni su sette. E tutto questo, naturalmente, va considerato al netto dell’assistenza tecnica che, nel momento in cui ci si rivolge a un partner per attivare una fornitura di servizi gestiti, è per definizione ritagliata sulle specifiche esigenze dell’azienda.

 

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