Categorie: Cloud

Il Cloud è e sarà sempre di più una componente fondamentale per supportare l'espansione del fenomeno della servitizzazione: sono infatti i dati il fulcro dei servizi che si possono progettare, implementare e personalizzare intorno agli oggetti connessi. E maggiori saranno volume, velocità, variabilità e veridicità dei dati che descrivono le interazioni tra cose e persone, migliori potranno essere le esperienze che i provider riusciranno a offrire ai propri clienti. La sfida dell'Internet of Things (IoT), da cui prende le mosse la servitizzazione, sta nel riuscire a orchestrare questa enorme mole di informazioni – raccogliendole, selezionandole, elaborandole, distribuendole e conservandole a norma – in uno scenario in cui convergenza, interoperabilità, condivisione e sicurezza dei dati sono destinati a essere temi prioritari per qualsiasi attore della filiera.

E solo il Cloud può garantire la flessibilità e la resilienza di cui le imprese hanno bisogno per sviluppare, sostenere e potenziare nel tempo piattaforme di Big data analytics sufficientemente potenti da sostenere i servizi collegati agli smart products.

 

Perché nella servitizzazione i dati sono così importanti

Prima di approfondire le ragioni per cui il Cloud rappresenta la risposta migliore sul piano tecnologico e metodologico per affrontare il tema della servitizzazione, vediamo perché, più nello specifico, i dati – o meglio le loro elaborazioni – costituiscono il fulcro dei nuovi modelli di business basati sulla logica che sostituisce il possesso dei beni con il loro utilizzo.

In realtà la questione è molto più complessa e le proposizioni con cui consumatori e imprese stanno cominciando a confrontarsi probabilmente rappresentano solo la punta dell'iceberg di una gamma di prerogative che andrà ben oltre il semplice concetto di pay-per-use. Con la servitizzazione si passa infatti dalla vendita, in ottica puramente transazionale, di prodotti e servizi standardizzati all’offerta di una serie di funzioni che rispondono in modo specifico a uno o più bisogni dell'utente. In questo senso, si viene a creare un vero e proprio ecosistema di fornitura che implica una relazione prolungata nel tempo tra chi riceve il servizio e chi li eroga, e che va oltre la mera transazione economica.

Si tratta a tutti gli effetti di un accordo di collaborazione, che si fonda sulla capacità degli oggetti di monitorare il modo in cui vengono utilizzati e di connettersi alla rete per comunicare ad appositi centri di controllo le preferenze degli utenti ed eventuali anomalie rispetto al loro stesso funzionamento. Sulla base di queste informazioni, chi eroga il servizio ha la possibilità di elaborare policy ad hoc che possono dare vita a contratti basati sull'effettivo utilizzo del prodotto (il già citato pay-per-use) o su specifici service level agreement (pay-per-performance), fino ad arrivare alla customizzazione del servizio in base alle esigenze comunicate dal cliente o riscontrate durante la fruizione del prodotto-servizio. Ed è qui che entrano in gioco i dati: da raccogliere, da elaborare e da trasformare in valore per chiunque prenda parte alla filiera – spesso incentrata su un modello distribuito – della servitizzazione.

 

Il ruolo del Cloud nello sviluppo della servitizzazione

Lavorando in sinergia con l'IoT, il Cloud permette alle imprese di gestire l’intero processo di big data management and analytics tramite il quale diventa possibile affinare la conoscenza rispetto ai consumatori, ai prodotti e ai contesti in cui avvengono le interazioni. Come? Attraverso un ecosistema dinamico di risorse e funzioni (storage, network, capacità di calcolo, gestione delle applicazioni) che consente di connettere lungo l'intera catena del valore i dispositivi intelligenti, le architetture IT, le centrali di controllo e soprattutto le informazioni che provengono dalle diverse fonti.

La flessibilità e la solidità del Cloud sono essenziali per sostenere la crescita esponenziale dei big data, i cui volumi e la cui velocità continueranno ad aumentare man mano che si intensificherà il fenomeno della servitizzazione sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo: integrazione di nuove feature con sistemi legacy, efficienza nella gestione delle piattaforme interoperabili e ottimizzazione dei costi saranno possibili d'altra parte solo sfruttando le prerogative che offre il Cloud sul fronte delle tecnologie di frontiera. L’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning giocheranno infatti un ruolo determinante sia nella scrematura degli input generati dagli oggetti connessi, sia nella loro correlazione, sia soprattutto nell'esplorazione e nell'identificazione di nuove opportunità per il business, che con la servitizzazione è destinato a essere sempre più data-driven.

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