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Indirizzare il numero crescente di use case in cui sono richieste elevate capacità computazionali vuol dire oggi ricorrere al Cloud GPU (Graphics Processing Unit). Si tratta, come suggerisce il termine, di un nuovo approccio all'erogazione della potenza di calcolo: con il Cloud GPU, le risorse computazionali specificamente richieste dalle applicazioni di nuova generazione – come quelle basate sull'AI – diventano on demand e possono essere integrate nei workflow, esistenti o ancora da sviluppare, in funzione delle esigenze del business e adattandosi ai vari scenari di processo.

Il tutto senza che le imprese siano costrette ad acquistare e installare macchine e soprattutto processori GPU, sempre più difficili da reperire sul mercato.

Cosa consente di fare il Cloud GPU

In pratica, attraverso la nuova offerta Cloud GPU, WIIT è in grado di mettere a disposizione dei clienti che lo richiedono delle istanze tailor-made: si tratta di porzioni di architettura ottimizzate che permettono di ottenere, nell'esatto momento in cui occorre, tutta e solo la capacità computazionale per sostenere i carichi di lavoro più impegnativi, legati per esempio allo sviluppo del metaverso e delle X-reality, oltre che dei sistemi di AI .

Questo senza investimenti infrastrutturali o lo sviluppo ad hoc di competenze necessarie a gestire un'ulteriore architettura. Architettura, meglio precisarlo, che nel tempo avrà bisogno non solo di essere mantenuta, aggiornata ed espansa, ma anche e soprattutto gestita sotto il profilo dei consumi energetici, che nel caso dei server GPU sono estremamente alti.

Cloud GPU, 3 casi in cui la potenza di calcolo fa la differenza

D'altronde sono già diversi i casi d'uso in cui la possibilità di accedere a servizi di Cloud GPU riesce a fare la differenza. Basti pensare allo sviluppo di un private Large Language Model, premessa per la creazione di bot in grado di sfruttare l'interfaccia conversazionale per supportare utenti interni e clienti lungo lo svolgimento dei processi aziendali.

Un'applicazione considerata ormai una commodity anche dal versante delle piccole e medie imprese, che però non dispongono delle stesse risorse su cui possono fare affidamento le aziende di grandi dimensioni. Per i soggetti meno strutturati, infatti, sarebbe impensabile ricorrere ad architetture proprietarie, non solo per ragioni meramente economiche, ma anche di crescente complessità delle competenze richieste. Il Cloud GPU permette per l’appunto di superare questi ostacoli: è sufficiente “accendere” le GPU di cui si ha bisogno per abilitare modelli e applicazioni, pagando solo la capacità computazionale effettivamente utilizzata e potendo contare su un servizio gestito da professionisti con skill certificate.

Il paradigma è così affidabile e flessibile che può essere adottato anche per use case più tradizionali: un ente di ricerca tedesco, per esempio, si è rivolto a WIIT per posizionare tutti gli algoritmi di machine learning utilizzati dall’istituto all’interno dei data center. Ampliando il pacchetto di servizi acquistati, l’istituto ha ottenuto l'accesso a una serie di istanze di Cloud GPU ottenendo così anche la potenza di calcolo necessaria a far girare correttamente gli algoritmi.

Verso il boom del Cloud Gaming: il ruolo del Cloud GPU

Discorso a parte va fatto per l’ultimo use case, relativo al mondo del gaming che, come altre industrie in passato (basti pensare a quella discografica prima e a quella cinematografica poi), sta affrontando un momento di rapidissima trasformazione, evolvendosi verso la logica dell’on demand abilitata dal cloud.

Dato che i videogame sono contenuti più pesanti rispetto ad altri prodotti di entertainment, implicando l’interazione con la macchina e con gli altri giocatori (il che comporta anche sfide sul piano del network e della latenza), il cloud ci ha messo più tempo ad arrivare. Ma ora è qui ed è destinato a cambiare tutte le regole del gioco. Non sarà infatti più necessario comprare console e titoli, basterà disporre di un terminale connesso per fruire dei contenuti attraverso macchine virtuali specializzate che girano sul cloud.

Le proiezioni di Statista lo confermano: il fatturato globale del segmento “Cloud Gaming” aumenterà costantemente tra il 2024 e il 2029, arrivando a un totale di 25,3 miliardi di dollari e mettendo a segno un incremento del 72,6%.

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Fonte: Statista, 2024

Per far fronte a quello che sarà un vero e proprio boom, e per cogliere tutte le opportunità di business insite in questo nuovo modello, la disponibilità di risorse computazionali on demand – meglio ancora se geograficamente vicine – sarà ciò che farà la differenza.

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