Per una grande Media Company tedesca, con più di 50 quotidiani locali e le rispettive versioni online, non è semplice mantenere alti livelli di produttività ed efficienza evitando un’operatività frammentata e a silos da parte delle redazioni interne.
Molto spesso, le inefficienze non dipendono tanto da tematiche di natura culturale o organizzativa, ma dal fatto che i grandi Gruppi rappresentano l’aggregazione progressiva di realtà editoriali più piccole e indipendenti, ognuna basata su piattaforme editoriali proprie (il CMS, Content Management System). In questo stato di cose, pur favorendo l’integrazione tra le redazioni, permane il vincolo dell’eterogeneità dei sistemi, che di fatto rende farraginosa la collaborazione tra le redazioni e i singoli professionisti: i redattori devono imparare a usare gli strumenti delle altre redazioni e il passaggio di contenuti finisce per transitare tramite canali non strutturati, come l’email, con tutti i limiti del caso. Questo è il contesto nel quale si sviluppa il nostro Kubernetes case study.
Fig. 1 – Profilo del Cliente ed esigenze di partenza
Di fronte alla legittima esigenza di potenziare e uniformare i flussi di lavoro delle redazioni, il Cliente ha deciso di non percorrere la strada tradizionale dell’integrazione tra strumenti esistenti ma di riscrivere completamente la piattaforma editoriale (CMS) per uniformare il lavoro all’interno di tutto il Gruppo, favorire la collaborazione tra le testate ed entrare in possesso di uno strumento moderno, agile, scalabile e aperto al futuro.
WIIT e il Cliente hanno quindi intrapreso una proficua collaborazione che, in nove mesi, ha portato allo sviluppo e all’implementazione della piattaforma. L’obiettivo che entrambe le aziende si sono poste era quello di creare un CMS moderno con front-end flessibile e facilmente “customizzabile” rispetto alle logiche e alle esigenze dei singoli team, che permettesse di unificare 1,5 PB di contenuti esistenti e che favorisse la collaborazione futura.
Nell’ottica di garantire resilienza, flessibilità e scalabilità, il Cliente ha deciso di adottare una logica di sviluppo a microservizi e, insieme a WIIT, ha progettato e implementato un’architettura distribuita e privata, fondata sui container e sull’orchestrazione fornita dalla tecnologia Kubernetes (K8s), così da garantire elevate performance e . Il tutto, gestito da WIIT e implementato all’interno della sua infrastruttura proprietaria.
Com’è noto, container e orchestrazione sono due pilastri del paradigma moderno e cloud based di sviluppo e distribuzione delle applicazioni. In particolare, la tecnologia Kubernetes (K8s) sfrutta l’automazione per raggruppare, gestire, attivare e duplicare i container così da garantire la massima resilienza delle applicazioni e performance sempre in linea con i carichi di lavoro richiesti dagli utenti.
Sotto il profilo tecnico, la sfida maggiore è stata proprio la costruzione del front-end attraverso l’impiego di un’infrastruttura “as a Code” costituita da un mix numericamente rilevante di container e macchine virtuali. Oltre alle elevate competenze di sviluppo e di progettazione del software, il buon esito del progetto è stato determinato anche dall’impiego di un approccio fortemente collaborativo tra i team di sviluppatori e di addetti alle operations (DevOps).
Per questo Kubernetes case study, WIIT ha implementato un’infrastruttura distribuita basata su batterie di server bare-metal senza strati di virtualizzazione terzi, così da massimizzare l’efficienza delle risorse: dai 6-8 core per macchina virtuale dell’infrastruttura di partenza, qui si è passati a circa 2 core a container, con in più i benefici di poter intervenire su tutte le risorse fisiche laddove necessario.
L’architettura K8s è distribuita all’interno del network di data center europei Tier IV di WIIT, che garantiscono non soltanto altissimi livelli “nativi” di resilienza e sicurezza, ma anche performance elevatissime attraverso collegamenti diretti a banda larga e bassa latenza. In più, tutta la piattaforma, sia nelle componenti infrastrutturali che applicative, è completamente governata da WIIT e assistita da servizi di backup, di disaster recovery con RPO ed RTO vincolanti, dai servizi gestiti di cybersecurity e, più in generale, da livelli di servizio molto sfidanti (intervento in 15 minuti).
L’esito di questo Kubernetes case study è dunque una piattaforma editoriale in grado di generare benefici tangibili sia sotto il profilo dei parametri di business che di quelli IT.
Tra i primi, produttività ed efficienza ne risentono in modo particolare: l’ottimizzazione dei processi di redazione, l’eliminazione del passaggio dei contenuti in modo frammentato, l’uniformazione degli strumenti di lavoro, e quindi delle competenze, hanno rafforzato le dinamiche di gruppo, ridotto i tempi di realizzazione degli articoli e i re-work. Inoltre, il rilascio di nuove funzionalità è oggi molto più rapido di un tempo.
Sotto il profilo dell’IT, i benefici di scalabilità, resilienza e “modernizzazione” portati dalla piattaforma sono tangibili e si sommano ai vantaggi dell’outsourcing verso un partner come WIIT, che può contare su un corretto mix di asset proprietari certificati, competenze specialistiche ed esperienza decennale nel governo dei processi mission-critical.