Categorie: Digital Platform

Nell’era dei dati, le aziende hanno ormai realizzato di non poter competere senza una vera e propria strategia di digital shift. Gli investimenti in tecnologie e in soluzioni digitali sono in crescita da anni e raggiungeranno i 6.400 miliardi di dollari nel 2026, segno che l’innovazione rappresenta il principale driver di competitività all’interno di mercati dalle dinamiche sempre più imprevedibili.

statistic_id870924_digital-transformation-spending-worldwide-2017-2026Fonte: Statista

Digital shift e l’evoluzione continua

In cosa differiscono le espressioni digital shift e la più comune digital transformation? Se dal punto di vista semantico le due espressioni hanno un significato analogo, il termine shift è incentrato sul movimento, e quindi sul concetto di evoluzione continua; transformation, dal canto suo, è un termine ideale per rappresentare la profondità del cambiamento, ma sembra identificare un percorso che inizia e finisce. Un percorso profondo, complesso e sistemico, ma che ha una fine.

Digital shift rappresenta dunque uno stato di evoluzione continua, perché cambiano incessantemente gli elementi che governano il business: i processi, le relazioni, le dinamiche di mercato e le tecnologie, che evolvono con una rapidità senza precedenti. Oltre a rendere le aziende sempre più competitive, il digital shift è anche il fondamento della resilienza  del business moderno, e non soltanto rispetto a dinamiche di mercato imprevedibili, ma anche a eventi disruptive come la recente pandemia o lo shortage delle materie prime.

Il percorso verso la data driven company

Una strategia di digital shift mira a potenziare le performance aziendali. Storicamente, le aziende hanno intrapreso la trasformazione digitale per efficientare i processi e abbattere gli sprechi, ma così facendo hanno sbloccato tutto il potenziale strategico e operativo dei dati, diventando poco per volta delle data-driven company che proprio sulla valorizzazione del dato costruiscono la propria competitività, il rapporto con i clienti e i partner, adottano nuovi modelli operativi e di business.

Pur tenendo in conto le fisiologiche differenze tra organizzazioni diverse, intraprendere un percorso di digital shift è molto complesso. La trasformazione è profonda e continua, i processi di business vengono reingegnerizzati e perfezionati con approcci innovativi (si consideri hyperautomation, uno dei trend più interessanti degli ultimi anni, secondo Gartner), le pipeline di gestione e valorizzazione del dato assumono rilevanza strategica e l’automazione diventa pervasiva e intelligente, assecondando le ultime tendenze tecnologiche.

Che cos’è l’Hyperautomation?

“L'iperautomazione è un approccio aziendale che le organizzazioni utilizzano per identificare rapidamente, valutare e automatizzare il maggior numero possibile di processi aziendali e IT.

L'iperautomazione coinvolge l'uso orchestrato di diverse tecnologie, strumenti o piattaforme, tra cui:

  • intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML),
  • architettura software event-driven,
  • robotic process automation (RPA), business process management (BPM) e suite di intelligent business process management (iBPMS),
  • integration platform as a service (iPaaS),
  • strumenti di sviluppo low-code/no-code e packaged software

e altri tipi di strumenti di automazione delle decisioni, dei processi e dei task.”

Fonte: Gartner Glossary.

 

Un’evoluzione digitale di successo presuppone una strategia di tipo sistemico, che condizioni l’azienda nel suo complesso: l’organizzazione, la cultura, il mindset, la comunicazione, i processi e anche il modello di lavoro, anch’esso rivoluzionato dal digitale verso modelli ibridi e smart. Non per niente, il tema della gestione del cambiamento non soltanto è centrale, ma è un’attività continua nelle imprese orientate alla modernizzazione. Per questo, deve essere elaborato un modello di trasformazione, un framework che non trascuri nessuna componente impattata dal “clima” di evoluzione continua. Alcuni suoi elementi sono certamente:

data-analysis


l’analisi puntuale delle esigenze

strategy


la definizione di strategia e obiettivi

leadership


il coinvolgimento della leadership

digitalization


la valutazione delle tecnologie digitali

feedback


la revisione dei processi in chiave di ottimizzazione e automazione

technology


l’implementazione delle soluzioni digitali

 

onboarding


la formazione e lo sviluppo di competenze

 

performance (1)


il monitoraggio delle performance

 

 

I digital enabler e le sfide delle aziende

Per quanto concerne le tecnologie abilitanti, non si può negare che il panorama sia complesso e frizzante al tempo stesso, data l’evoluzione accelerata dell’ultimo decennio. I digital enabler per eccellenza, ovvero il cloud, il macrocosmo della data science (AI, Big Data, ML…), le tecnologie di rete (si pensi al 5G) e l’IoT sono alla base di soluzioni sempre più moderne ed evolute a supporto dei processi di business, la cui ottimizzazione end-to-end rappresenta il primo obiettivo “digitale” di qualsiasi organizzazione.

Le sfide del digital shift, e in particolare del lato tecnologico, sono legate alla sua complessità e al fisiologico aumento del rischio cyber. Per quanto concerne il primo aspetto, digitalizzare un’azienda la espone a centinaia di soluzioni differenti, tra sistemi gestionali, dipartimentali a supporto dei processi, tutte in qualche modo connesse e integrate tra loro. Il rischio di frammentazione, di silos e della proliferazione dei provider, tra cui quelli del mondo cloud, è reale e può impattare negativamente il valore percepito dell’evoluzione digitale. In tal senso, la soluzione consiste nel riuscire a minimizzare gli interlocutori, affidandosi a chi possa offrire una vera e propria piattaforma di servizi infrastrutturali e applicativi su cui costruire il proprio digital shift.

Per quanto riguarda, infine, gli aspetti cyber dell’evoluzione digitale, anche in questo caso il modello di maggior successo è l’outsourcing. Non tanto per un tema di costo, ma perché la cybersecurity è diventata una lotta quotidiana tra chi attacca e chi difende. Il livello di innovazione è letteralmente straordinario, e le imprese soffrono molto la carenza di competenze dedicate, oltre ad avere scarse capacità di aggiornamento e di evoluzione sotto questo profilo.

Affidare la cybersecurity a un partner dedicato e di fiducia significa potersi concentrare sul proprio business e trascurare la complessità tecnica sottostante la gestione del rischio cyber.

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