Ad oggi, la sostenibilità non è un optional, bensì un imperativo per qualsiasi organizzazione. Tra i motivi, la riduzione del rischio (di compliance, soprattutto), la tutela della brand reputation e l’allineamento alle esigenze e ai desiderata dei clienti e degli investitori. Senza contare, ovviamente, il tema della consapevolezza, e quindi della responsabilità morale, nei confronti del cambiamento climatico, della scarsità di risorse naturali e dell'inquinamento ambientale. Qui si innesta il tema del green data center.
Il digitale è un potentissimo strumento di sostenibilità. Per ovvi motivi: abilita la dematerializzazione dei processi e modalità di comunicazione moderne che evitano gli spostamenti, introduce tecnologie di ottimizzazione dei consumi e molto altro.
Tuttavia, bisogna riconoscere che l'IT non è privo di impatto ambientale. La crescente domanda di risorse informatiche porta con sé una maggiore richiesta di energia e una generazione correlata di rifiuti elettronici. I data center, in particolare, rappresentano una delle fonti principali di consumo energetico non soltanto nel settore ICT, ma nel mondo. Secondo la CNFC, i data center hanno utilizzato il 2% di tutta l’energia prodotta a livello globale nel 2022, e le previsioni portano questa quota addirittura al 12% entro il 2040. Il motivo principale? La trasformazione data-driven che coinvolge tutte le aziende, unita al ricorso sempre più frequente a workload energy-intensive come quelli di AI (Artificial Intelligence).
Il tema del green data center nasce su queste premesse. L’esigenza è quella di non vanificare, o di ridurre in modo significativo, i benefici di sostenibilità della digitalizzazione a causa del netto incremento dei consumi energetici dei data center, ovvero dei server, degli impianti, dei sistemi di raffreddamento, delle infrastrutture di rete e molto altro.
Il green data center si basa sul concetto di progettazione e gestione ecosostenibile, un approccio che punta a minimizzare l'impatto ambientale dell’intero ciclo di vita: costruzione, gestione, ammodernamento ed eventuale smantellamento della struttura. TechTarget definisce il green data center come un ambiente nel quale i “sistemi meccanici, di illuminazione, elettrici e informatici sono progettati per massimizzare l'efficienza energetica e ridurre al minimo l'impatto ambientale”.
C’è molto interesse nei confronti del green data center. Lo giustifica il buon senso, ma lo dimostrano i dati, secondo cui il mercato (di prodotti, soluzioni e servizi) italiano sarebbe fortemente in crescita, passando dagli 1,48 miliardi di euro del 2023 ai 4,61 miliardi del 2030.
Fonte: Statista.
Una progettazione ecocompatibile prevede logicamente molteplici aree di intervento, tra cui:
Ognuno di questi ambiti apre un capitolo a sé, nel quale approfondire le tematiche relative agli approcci, alle best practice, alle tecnologie e alle soluzioni a supporto delle esigenze di sostenibilità e di eco-compatibilità dell’intera struttura.
Come anticipato, l’aspetto più critico è quello della gestione energetica. È dunque mandatorio che i green data center attingano il più possibile a energie rinnovabili e adottino tecnologie e approcci (es., il free cooling, che sfrutta le condizioni climatiche esterne per ridurre il ricorso all’aria condizionata) volti a un’ottimizzazione a 360 gradi dei consumi. Si consideri, per esempio, l’impiego di server a basso consumo, che riducono anche l’impegno energetico per raffreddare l’ambiente; i sistemi di umidificazione a ultrasuoni; soluzioni di evaporative cooling e di valorizzazione del calore prodotto dalle strutture a beneficio di altri ambienti.
Tutto ciò è possibile attraverso un monitoraggio costante dei parametri operativi che hanno un impatto sui consumi, un compito reso efficace dall'Internet of Things (IoT). Grazie alla connettività e alla sensoristica, l'IoT raccoglie dati in tempo reale su consumi energetici, sulle prestazioni dei sistemi di raffreddamento, sulla qualità dell'aria e altro ancora, informazioni che permettono identificare le inefficienze e ottimizzare le prestazioni, anche in modo automatizzato.
Non da ultimo, i green data center devono poter monitorare la loro efficienza energetica attraverso la rilevazione continua di indicatori dedicati (KPI) come il PUE (Power Usage Effectiveness), che esprime il rapporto tra l'energia totale assorbita dalla struttura e quella consumata dai dispositivi IT al suo interno.
Modernizzare il proprio data center attraverso i principi della progettazione e della gestione ecosostenibile rappresenta un impegno economico non indifferente. Tuttavia, l’attenzione verso il tema del sustainable IT produce benefici tangibili che valgono sia in caso di rinnovamento della propria struttura, sia di outsourcing dei propri ambienti IT verso partner che fanno proprio il concetto di green data center a 360 gradi.
Innanzitutto, vanno messi in conto vantaggi operativi legati al netto potenziamento dell’efficienza, ma non vanno trascurati alcuni vantaggi indiretti di grande impatto, come quelli relativi alla reputazione del brand e alla stessa value proposition aziendale. Oggi, infatti, è più che evidente che una convincente performance ESG condizioni l’operato dei clienti, degli azionisti e dei finanziatori, offrendo a chi ci crede un doppio beneficio: ambientale e di business.