L’Hybrid Cloud punta a massimizzare i carichi di lavoro nel miglior ambiente, con la promessa di contenere i costi e innalzare le performance e la sicurezza. Lo fa mettendo insieme tre tipologie di Cloud: il cloud privato in-house, quello privato ospitato presso provider specializzati e quello pubblico.
Leggendo questa Guida, potrai capire come l’adozione del cloud ibrido evita sia di sovradimensionare l’infrastruttura IT interna, sia di delegare l’archivio delle informazioni sensibili e le architetture più critiche alla modalità pubblica, così da assicurare quel livello di protezione che gli utenti e i regolatori si attendono.
Il cloud ibrido somma le misure di sicurezza delle infrastrutture pubbliche e private e consente di distribuire e replicare i dati su più ambienti, riducendo il rischio di perdita. Inoltre, offre la possibilità di implementare soluzioni di sicurezza avanzate.
Il cloud ibrido permette di bilanciare ottimamente e dinamicamente le risorse tra cloud pubblico e privato in base alle esigenze e ai punti di forza di ciascuno, determinando flessibilità e scalabilità rapida ed efficiente.
Il cloud ibrido abilita il controllo sui dati sensibili e critici all'interno dell'infrastruttura privata, garantendo al contempo l’agilità e la scalabilità offerte dal cloud pubblico, sbloccando un maggiore presidio e conformità normativa.
Un’architettura IT ibrida combina i benefici della componente privata, in particolare il controllo sul dato e la compliance, con quelli dell’elemento pubblico, e in particolare la sua scalabilità e l'agilità. Non solo: offre una governance centralizzata che consente alle aziende di gestire il proprio ecosistema come un'unica entità, anziché una collezione di elementi e risorse distribuite. Questo approccio consente: