Per affrontare le sfide del presente e del futuro, le aziende che operano nel mondo del fashion devono dotarsi di un'infrastruttura IT in grado di vincere le evoluzioni del mercato.
Le ragioni per cui conviene puntare sull'hybrid cloud sono diverse. Prima di ogni altra cosa, quello della moda è un settore che, dopo decenni avari di particolari cambiamenti, sta attraversando una serie di rapidissime trasformazioni. Anzi, negli ultimi anni, le imprese che si occupano di abbigliamento e accessori hanno dovuto letteralmente ripensare tempi e modelli di produzione, distribuzione e vendita, inseguendo, cavalcando e in alcuni casi innescando una serie di nuovi fenomeni.
A tal proposito, basti pensare alla rivoluzione che ha comportato il fast fashion con la comparsa di catene retail di respiro globale in grado di proporre al grande pubblico collezioni inedite a ritmi frenetici. O agli effetti generati dall'affermazione dell'e-commerce che, partito in sordina, sta pian piano guadagnando terreno in un verticale dove il contatto diretto con il prodotto (da cui il concetto di experience) è fondamentale: specialmente nei primi mesi della pandemia e dei lockdown, la possibilità di vendere online, attraverso le vetrine digitali, ha fatto la differenza per molte maison, grandi e piccole. D'altra parte, lo store fisico ha imboccato un percorso evolutivo irreversibile, e da punto di contatto privilegiato per la finalizzazione del customer journey si sta trasformando in uno dei tanti canali attraverso cui azienda e clienti sviluppano relazioni di valore.
Le parole d'ordine che le aziende del fashion devono fare proprie per ottenere un vantaggio competitivo sono: internazionalizzazione, rapidità e multicanalità. Ed è proprio in quest'ottica che l’infrastruttura IT può fare la differenza a tutti i livelli: produttivo, distributivo e anche commerciale. Un’azienda solida si basa su una piattaforma tecnologica resiliente, sicura e capace di altissime performance su tutti i componenti dell’infrastruttura IT: la capacità di calcolo, fondamentale per assecondare i nuovi modelli produttivi e l’analisi dei (big) dati del paradigma 4.0, ma anche l’ampiezza e la flessibilità dello storage nonché reti performanti e sicure, che garantiscano una costante interconnessione tra asset e player del medesimo ecosistema. L’infrastruttura IT è poi alla base dell’abilitazione dei nuovi modelli di lavoro smart e connessi, cui ogni industry è soggetta, e il fashion non fa eccezione. Il tutto, supportato da solidità, ridondanza e rispetto delle policy e delle normative di settore.
Posta la centralità dell’infrastruttura IT per il successo di ogni impresa, l’adozione dell’hybrid cloud può conferire all'organizzazione la sicurezza e l’agilità necessarie per emergere in un settore competitivo e sfidante.
Come detto, il settore della moda è uno di quelli più globalizzati e interconnessi oggi esistenti, con aziende connotate da sedi creative, produttive e distributive sparse sui vari continenti. Per una maison, dunque, è prima di tutto imprescindibile poter fare affidamento su un’infrastruttura IT che garantisca la piena operatività aziendale indipendentemente dalla posizione geografica e dalle condizioni nelle quali ciascun nodo dell'organizzazione si trova a operare.
Il tema della business continuity non riguarda più una singola sede, né distretti localizzati, ma coinvolge l'intero ecosistema in cui tutte le componenti aziendali (a cui spesso si aggiungono quelle dei partner) sono inserite. Disporre di un'architettura che all'occorrenza sappia mettere in comunicazione e far dialogare cloud diversi, oltre che offrire ai sistemi on premise una connessione trasparente con applicazioni e dati residenti nella nuvola, vuol dire permettere a tutti gli attori che partecipano alla catena del valore di poter contare su strumenti e ambienti di lavoro resilienti e in grado di sprigionare sempre il massimo potenziale.
Va poi precisato che con la moltiplicazione dei punti vendita e dei canali di contatto con i clienti, aumenta anche l'esigenza delle imprese del fashion di fare leva su ambienti applicativi flessibili e facilmente espandibili. Se da una parte la standardizzazione – e quindi la scalabilità – offerta dal cloud non deve creare conflitti con le soluzioni legacy, dall'altra la possibilità di accedere a risorse aggiuntive per sostenere i sistemi quando si verificano picchi di carichi di lavoro previsti e imprevisti è una prerogativa che si rivela essenziale in un settore fortemente connotato dalla stagionalità.
I vantaggi che il cloud ibrido garantisce rispetto agli altri modelli di cloud (privato, pubblico e multi-cloud) sono dunque molteplici. La scalabilità e la versatilità tipiche del modello hybrid aiutano le fashion company a modellare la nuvola in funzione delle loro esigenze e dei loro ritmi di crescita, e consentono ai responsabili dei sistemi informativi di ottimizzare sia la gestione dell’infrastruttura IT sia il budget, riducendo sensibilmente i costi collegati all'installazione e alla manutenzione di macchine e architetture on premise. I CIO hanno, infine, la possibilità di gestire i dati con maggiore libertà e tranquillità rispetto ai livelli di sicurezza da applicare a ciascun tipo di dataset. Le informazioni non strategiche, per esempio, possono essere ospitate sul cloud pubblico e messe a disposizione di tutte le sedi, mentre le informazioni sensibili, sottoposte a vincoli di data protection più stringenti (dal know how industriale ai flussi di lavoro relativi alle nuove collezioni, passando per le anagrafiche di clienti, partner e fornitori), possono essere archiviate nel cloud privato oppure on premise.